LA BLOG-BIMBA

giovedì 23 ottobre 2008

Amniocentesi sì o no?


Lunedì mattina in ospedale, l'ostetrica Raffaella, che stavo aspettando da un pò per prenotare l'amniocentesi, mi fa:
"Lei, perché è seduta?"
"Perché ho delle contrazioni dolorose"
mi guarda perplessa
"Sì, ho un distacco della placenta"
mi guarda allibita e mi fissa per un tempo interminabile, poi rinviene
"Per prenotare l'amniocentesi dobbiamo andare nell'altro corridoio. Venga avanti con calma, io l'aspetto là".
Alla faccia del riposo assoluto, mi faccio per la terza volta il corridoio 1 e 2.
Le sue perplessità non calano quando mi siedo davanti a lei e mi fa un pò di domande:
"quanti anni ha?"
"34"
"ma, quando partorirà, avrà compiuto 35?!"
"Sì"
"Ah"
"Lei e suo marito avete mai fatto una mappa cromosomica? Avete familiarità con anomalie cromosomiche?"
"No"
"Lei è stata informata di essere in una situazione non ideale per eseguire l'esame?"
"Il mio ginecologo è colui che esegue l'esame. Ho un controllo qualche giorno prima per verificare la fattibilità."
"Ah".
Solo questo è sufficiente per alimentare i dubbi che già avevo: amniocentesi sì o no?
Ci ho pensato e ripensato fino a mettere addirittura in dubbio l'utilità di fare qualsiasi test di diagnosi prenatale! Il dubbio è: se c'è qualcosa che non va', che fare? E se si desidera comunque tenere il bimbo, è meglio saperlo subito oppure no?
Sono dubbi che tutti i genitori devono affrontare e nessuno può aiutarli a trovare una risposta.
Ma a tutto ciò si aggiunge il fatto che sono in una situazione a rischio per eseguire l'esame.
Certo che, con la prospettiva di stare a riposo per chissà quanto, sarei più serena se sapessi che è tutto a posto!
Vi farò sapere cosa abbiamo deciso.
A proposito, le "vasche" nei corridoi dell'ospedale mi hanno costretta ad una bella puntura di Lentogest!

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